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Quando il sito non basta: ripensare la comunicazione nei progetti complessi

Hai pubblicato una pagina sul sito. Ma chi l’ha vista? E soprattutto: chi l’ha capita? Molti progetti – soprattutto quelli finanziati, culturali o ad alto contenuto tecnico – finiscono per essere raccontati in modi che sembrano esaustivi… ma solo per chi li ha scritti. Una sezione "News" aggiornata ogni tanto o una landing page generica non bastano. Non è questione di “esserci online”, ma di esserci in modo strategico, efficace, comprensibile.

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Coinvolgere prima di comunicare: il ruolo degli stakeholder nella costruzione dei progetti

In molti progetti pubblici, culturali o ad impatto sociale, si tende ancora a considerare la comunicazione come un passaggio finale. Qualcosa da attivare una volta concluso tutto. Ma c’è un errore di fondo: gli stakeholder non sono destinatari del messaggio, sono parte del processo. Coinvolgerli in modo strategico, fin dalle fasi iniziali, può fare la differenza tra un progetto che resta sulla carta e uno che genera impatto reale.

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Comunicazione di contesto: perché i progetti non si raccontano da soli

C’è un momento in cui ogni progetto ha bisogno di uscire dal perimetro degli addetti ai lavori. Di essere compreso, riconosciuto, sostenuto. Ma questo passaggio spesso fallisce non per mancanza di contenuti, ma per assenza di contesto. Un progetto senza contesto è come una frase fuori da un discorso: può essere corretta, ma non dice nulla a chi ascolta. Contestualizzare significa dare significato, orientare la narrazione e aiutare il pubblico a capire perché quella progettualità è importante, per chi e in quale scenario. Solo così la comunicazione può diventare ponte, non ostacolo.

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Progetti finanziati e comunicazione: cosa serve davvero secondo chi li ha già gestiti

Ricevere un finanziamento è un traguardo importante. Ma per chi ha già attraversato questo percorso, è chiaro che ottenere un bando è solo il punto di partenza. A fare la differenza, nella fase successiva, è la capacità di raccontare il progetto con chiarezza, trasparenza e coerenza. Non si tratta solo di rispettare obblighi normativi, ma di costruire una narrazione che valorizzi gli obiettivi, coinvolga il territorio e renda il progetto riconoscibile e utile anche fuori dai documenti ufficiali.

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Frammenti che resistono. Il Museo Diffuso del Terremoto e la forza della memoria collettiva

Capitignano, Montereale e Campotosto sono tre comuni dell’entroterra abruzzese profondamente segnati dalla storia sismica del territorio. Ma è proprio in questi luoghi, dove la terra ha tremato e la memoria si è fatta tenace, che ha preso vita un progetto capace di trasformare la fragilità in forza: il Museo Diffuso del Terremoto.

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